SPAZIO ESPOSITIVO
L’arte, da quella più primitiva a quella più concettuale, ha sempre avuto un’importanza imprescindibile in ogni tempo e luogo. Mantiene aperta la porta dell’immaginazione, del possibile, dell’utopia.
Permette alle società, alle culture, alle comunità e agli individui di continuare a sperare, di proiettarsi nel futuro immaginando un mondo diverso. Il nostro spazio espositivo propone lavori di varia natura, da installazioni audio-video a opere più tradizionali.
La fruizione si focalizza sull’aspetto esperienziale, offrendo al pubblico un’atmosfera immersiva, in cui provare sensazioni di sospensione e spaesamento peculiari dell’esperienza del sogno.
Lo spazio espositivo, situato in Via Teatro 3 a Bellinzona, sarà aperto dal 25 settembre al 17 ottobre, da martedì a venerdì dalle 14 alle 18 e sabato dalle 10 alle 14.
Su appuntamento sono possibili visite al di fuori degli orari di apertura, telefonando al numero 077 222 99 94.
Ingresso libero, con registrazione dei dati
Con la testa tra le nuvole
Il fotografo Roberto Pellegrini propone una video-installazione caratterizzata da una serie di fotografie che traducono in linguaggio visivo il titolo della rassegna, giocando sulle libere associazioni che dalle parole portano alle immagini. L’opera, dal potente valore evocativo e dal forte impatto visivo, si avvale della colonna sonora di Jabrome, duo di musica elettronica.
Roberto Pellegrini
Fotografo indipendente è specializzato in fotografia di quadri, sculture e installazioni, oltre che di architettura, interni, ambienti e persone. Ha realizzato diversi video documentari per i musei etnografici. Ha al suo attivo mostre personali e partecipazione a mostre collettive. È autore inoltre di varie monografie e cataloghi d’arte.
Membro di Visarte: società degli artisti professionisti e di SBF associazione dei fotografi professionisti e videomaker svizzeri.
Jabrome
Jabrome è un duo di musica elettronica composto da Gabriele Ciotola e Jérôme Roy basato tra Locarno e Berlino. La loro musica si situa tra Leftfield Techno, Electro e Breakbeat, rilasciata su diverse etichette tra le quali 341-Cuts, Tiefdruckgebeat e l’etichetta del loro collettivo Fishnet Records.
L’opera è stata realizzata con il supporto tecnico di Olmo Cerri.
Illusa fingo sogni fasulli
L’intelligenza artificiale (AI) sa sognare? Nel sonno l’AI cerca una risposta leggendo e rileggendo la frase “illusa fingo sogni fasulli”. Ma la frase è un palindromo e si legge nello stesso modo da entrambi i versi.
Così la macchina si perde all’infinito nei suoi pensieri senza trovare una risposta. Su un monolite nero bifacciale di schermi led e specchi scorre il programma ricorsivo che inverte la frase “illusa fingo sogni fasulli”. Il risultato è una danza digitale, quasi una antica ninna nanna, narrata dalla voce di Cristina Zamboni.
Luca Maria Gambardella
Scienziato e artista è professore ordinario di intelligenza artificiale alla Facoltà di Informatica dell’USI a Lugano e presso IDSIA. Ha co-realizzato a Lugano-Besso nel 2019 NeuralRope#1. Inside an Artificial Brain un’istallazione di arte urbana che rappresenta una rete neuronale artificiale. Scrive romanzi, Il suono dell’alba (2019) è la sua ultima opera.
Color Trance
Color Trance ti invita a sperimentare il tuo sogno, ti introduce alla meditazione e infine ti porta in uno stato di trance. Lawtoo, infatti, ci suggerisce di focalizzare il nostro sguardo sull’immagine nello schermo, cercando
di non sbattere le palpebre il più a lungo possibile. In questo video l’artista lascia parlare il colore in un arrangiamento di toni e sfumature che danzano al ritmo ipnotico di una propria musicalità. Le gocce di vernice che si espandono, si contraggono, si mischiano, si dissolvono, plasmano un cosmo di forme e di colori che stimolano la nostra immaginazione, trasportandoci in una dimensione altra.
Michaela Lawtoo
Michaela Lawtoo ha conseguito la laurea in Fashion Design all’università di Pforzheim (D), dove ha posto le basi del suo lavoro artistico. Dal 2007 al 2009 ha beneficiato della Studienstiftung des Deutschen Volkes portando a termine diversi stage a Parigi. Nel 2011 ha conseguito un master in Design presso l’Università di scienze applicate FHNW di Basilea. Nel 2011 si è trasferita a Baltimora (USA) e ha iniziato la formazione
come insegnante di yoga. Dal 2016 vive con la famiglia ad Aquisgrana (D) dove insegna yoga e prosegue la sua carriera artistica.
L’uomo è un genio quando sta sognando
Akira Kurosawa
La pittura è spesso la realizzazione di un sogno: grazie ai colori, alle sfumature e alla materia che viene incollata sulle tele, il quadro da sogno prende forma, diventa concreto, tangibile, ma al contempo per chiunque osservi l’opera terminata il sogno prosegue il suo viaggio. Sulle note del violoncello di Mattia Zappa, la pittura di Sara Petraglio prende forma e espande ulteriormente il sogno, così che la creatività espressa sulla tela oltrepassa i confini inizialmente prestabiliti e permette di scoprire mondi inesplorati e impenetrabili.
Sara Petraglio
Dopo un master alla facoltà di lettere dell’università di Ginevra, Sara ha svolto le sue attività professionali nell’ambito dei trasporti pubblici dove si è specializzata in progetti tariffali e sistemi di bigliettazione. Nel contesto artistico, dal 2012 dipinge quadri astratti utilizzando pittura acrilica e materia; per diversi anni ha frequentato l’Atelier 7 di Roberto Giuliani a Ginevra, prima di proseguire da sola le sue avventure con il colore e nella creatività.
Mattia Zappa
Da vent’anni, Mattia Zappa è membro della Tonhalle-Orchester di Zurigo e ha insegnato violoncello e musica da camera alla Scuola universitaria di musica della Svizzera Italiana. Incide per Decca. … nel pieno della maturità artistica, il violoncellista locarnese Mattia Zappa è uno dei virtuosi di punta che si diletta su un ampio spettro di pagine barocche, classiche e contemporanee, oltre al jazz, che frequenta saltuariamente: merito di una lunga preparazione culminata nella prestigiosa Juilliard School di New York, in un ambiente aperto ad ogni contaminazione. Difficile incontrare un virtuoso di violoncello dal repertorio tanto festosamente eterogeneo e multiforme (Radio Swiss Classic).
Per Mattia Zappa, vedi anche la conferenza del 25.9
Strani giorni – Strani sogni
La REC, casa di produzione audio-visiva con sede a Lugano, durante la fase acuta della pandemia del covid-19 ha raccolto testimonianze vocali per comporre un diario sonoro degli “strani giorni” del lockdown. Le 26 puntate del diario, ciascuna con un titolo preciso, sono state proposte online, a distanza di qualche giorno l’una dall’altra. Una di queste puntate, realizzata in collaborazione con Invisible Lab, parlava di… sogni.
Cosa, e come, sognava la gente durante il lockdown?
Venite a scoprirlo ascoltando il diario sonoro della REC!
Olmo Cerri
Dopo la formazione di educatore sociale SUPSI e aver lavorato in diverse istituzioni sociali, Olmo Cerri – ideatore del diario sonoro Strani giorni – si è diplomato al CISA. È regista e documentarista, fra i fondatori della REC e collabora con la Radiotelevisione Svizzera RSI.
Getti
Ispirandosi al mito della caverna di Platone e ai prigionieri che guardano le ombre sul muro, Hanna Hildebrand propone un carosello di forme e ombre che ci riporta all’antico gioco fra illusione e realtà, e ci obbliga a riflettere sull’ambivalenza dell’immaginazione. Come afferma lei stessa: “Forme familiari si deformano perdendo familiarità, effetti ottici dissolvono prospettive comuni. I prigionieri in mancanza di conoscenza prendono le ombre per certe, noi proiettiamo le nostre conoscenze sulle proiezioni. Le ombre, intanto, ancestrali, ci seguono inesorabilmente. Nel dormiveglia, dove inizia l’astrazione, inizia l’illusione e dove inizia il tranello, inizia l’immaginazione”.
Hanna Hildebrand
Hanna Hildebrand è un’artista multimediale di origine Sangallese, nata a Como, che vive e lavora tra Berlino e il Ticino. Dopo il completamento degli studi all’Accademia di Belle Arti Städelschule di Francoforte sul Meno, espone e svolge residenze artistiche all’estero. In Ticino, i suoi lavori sono stati presentati a la rada – spazio per l’arte contemporanea e al Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI).